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L'Isola di Capo Passero rappresenta una tappa obbligatoria per tutti coloro che scelgono Portopalo per le loro vacanze.
Bagnata da acque limpide e cristalline, l'Isola fronteggia il paese con la sua sagoma caratteristica e riveste un'importanza rilevante sia dal punto di vista storico che naturalistico.
Nella sua parte più alta sono ancora visibili i resti di un'antica fortezza svevo aragonese, il Castello di Carlo V, distrutto dal pirata Dragut nel lontano 1576.
Scendendo verso la spiaggia si incontrano alcuni edifici che in passato furono adibiti a magazzino dai vecchi pescatori che sull'Isola di Capo Passero avevano una delle basi della vecchia Tonnara.
Quando da queste parti si parla dell'Isola delle Correnti, più che dell'Isola vera e propria si intende indicare tutta la zona nella quale essa è contenuta, una zona che per la sua conformazione morfologica vi richiamerà alla mente i paesaggi africani.
L'Isola delle Correnti è poco più di un grosso scoglio raggiungibile dalla terraferma tramite un piccolo molo.
Le condizioni climatiche di quest'angolo del Mediterraneo sono particolarmente favorevoli per chi vuole praticare il surf d'onda e il windsurf, mentre le meravigliose spiagge antistanti l'isola, e quella sull'Isola stessa, accoglieranno tutti coloro che vorranno fare un bagno di sole e di mare.
La Tonnara costituisce uno splendido esempio di archeologia industriale: la loggia e lo stabilimento per la lavorazione del tonno, la grande fornace, i magazzini delle botti e del sale, la caratteristica chiesetta dell'Annunziata del XVII secolo: qui giungevano i tonni che costituirono, nel corso dei secoli, una importantissima risorsa economica per tutta la popolazione del luogo.
Per decine di anni, ai primi giorni di marzo, iniziava una febbrile attività: i grandi barconi di quercia, lunghi quasi venti metri, venivano tirati fuori dai magazzini per «impeciarne» le chiglie e poter così riaffrontare il mare dopo tanti mesi di riposo.
Il «Rais» sceglieva gli uomini dividendoli in squadre, si controllavano e riparavano le pesanti reti, si caricavano all'isola le grandi ancore posizionandole al fondo per formare i corridoi obbligati che avrebbero condotto i tonni nella «camera della morte».
Lì, nel ribollire del mare, fra le grida e gli spruzzi di acqua insanguinata si sarebbe ripetuto il rito crudele che ogni anno dava lavoro alle genti di tutta la zona.
Poi si tornava a riva a scaricare le enormi prede all'imbarcadero della tonnara dove tutto era pronto: con dei carrelli si trasportavano i tonni nella grande sala dove venivano appesi per la coda ed immediatamente sventrati e puliti.
Dopo la macellazione si avviavano ai forni per la bollitura: l'odore si sentiva per miglia. Infine la conservazione con l'olio d'oliva genuino prodotto nell'entroterra.
A poco a poco , il numero dei tonni catturati cominciò a diminuire costantemente, fino a quando «armare» la mattanza divenne antieconomico decretando così la fine di un mondo ricco di tradizione.
In questa area, che da sempre restituisce oggetti dell'antichità (anfore, monete, frammenti di piccoli oggetti in bronzo), gli scavi archeologici sono appena agli inizi: sono stati già riportati alla luce resti di un antico insediamento, del quale rimangono evidenti tracce di una intensa attività legata al mare, tra queste: grandi vasche che venivano utilizzate per la preparazione del «garum» (un alimento derivato dalla macerazione degli intestini di sgombro e tonno considerato una prelibatezza nell'antica Roma), una necropoli (III-IV sec. d.C.), una serie di grotte di epoca preistorica.
Nella stessa area vi sono le caratteristiche casette dai colori pastello, risalenti al tardo settecento, in cui vivevano i pescatori di allora.
Oggi è stata ultimata la piazza chiamata «Terrazza dei Due Mari» in quanto da essa si possono ammirare i mari Ionio e Mediterraneo.
Il Castello, contrariamente a quanto può sembrare, è di realizzazione piuttosto recente.
La sua costruzione fu iniziata nel 1933 su iniziativa del marchese Bruno di Belmonte usando materiale della grande cava di pietra dell'Isola delle Correnti.
L'opera, progettata dall'architetto Saverino Crotti di Firenze, fu portata a termine nel 1935 e divenne proprietà della famiglia Tafuri alla fine degli anni '50.
A poche centinaia di metri dall'abitato si apre il porto peschereccio più importante della Sicilia orientale, con annesso il mercato ittico nel quale tutti i giorni viene sbarcata una grande quantità di pesce fresco.
La partenza dei pescherecci avviene alle 2 di notte e quando il pomeriggio successivo la flotta, carica e stanca rientra in porto, si svolge la caratteristica asta del pesce.
Sulla strada per Noto, a soli 15 chilometri dall'albergo, si trova la Riserva Naturale di Vendicari, un meraviglioso angolo di natura incontaminata che merita senz'altro una sosta.
Vendicari offre al visitatore un paesaggio affascinante costituito da ambienti umidi, sabbiosi e rocciosi che ospitano una vegetazione e una fauna estremamente variegate.
Grandi dune di sabbia delimitano una lunghissima spiaggia separandola da una serie di stagni dove sostano, nei diversi periodi dell'anno, innumerevoli specie di uccelli migratori.
All'interno dell'area si trovano vari resti archeologici: la chiesetta e la necropoli bizantina, la quattrocentesca Torre Sveva e i ruderi dell'antica Tonnara.
Per andare al mare c'è solo l'imbarazzo della scelta: la varietà della costa, dai lidi sabbiosi alle scogliere soddisfa tutti i gusti.
A 100 mt. dall'albergo si trova la spiaggia di Scalo Mandrie (nella foto a fianco) e la bellissima scogliera vicino alla tonnara: dalla spiaggia, nel periodo estivo, tramite i pedalò o la barca che fa continuamente la spola si può raggiungere la vicina isola di Capo Passero con la sua splendida spiaggia.
I più volenterosi possono raggiungerla anche a nuoto vista la vicinanza dell'isola alla costa e la bassa profonità del fondale (conoscendo il percorso si può raggiungere l'isola a piedi senza mai nuotare).
All'Isola delle Correnti si può fare il bagno nelle meravigliose spiagge antistanti l'isola e nella stupenda spiaggia di Carratois.
Lungo la costa tra Portopalo e la frazione di Marzamemi si possono incontrare diverse spiagge e la caratteristica scogliera chiamata «Acqua Palomba» dove sgorga una sorgente di acqua dolce. Oltre Marzamemi si trovano le stupende spiagge di San Lorenzo.
Per gli amanti della tranquillità si può andare nella selvaggia spiaggia dell'oasi naturale di Vendicari (a 15 Km dall'albergo) e fare il bagno in un mare cristallino e incontaminato. Nella stessa area si trova, in un piccolo angolo di paradiso, l'incantevole spiaggia Calamosche.